La stele funeraria in calcare è stata rinvenuta nel 1805 in una necropoli a sud di Aquileia e restituisce un vivido spaccato della poliedrica società aquileiese nel III secolo d.C. L’iscrizione in lingua greca racconta della mima di origine orientale Bassilla, morta ad Aquileia dopo una carriera che l’aveva portata a calpestare i più importanti palcoscenici dell’Impero.

L’attore e capocomico Eraclito compose per lei versi carichi di suggestione: “A colei che in passato, in molte contrade e in molte città, colse sulla scena il successo risonante d’applausi per il versatile talento, manifestato nei mimi e nelle danze, a lei che spesso sulle scene morì, ma non in questo modo, alla mima Bassilla, decima Musa, Eraclide, attore valente nella declamazione, pose questa stele. Anche da morta essa ottenne un onore uguale a quello che godeva da viva, poiché il suo corpo riposa in un suolo sacro alle Muse. I tuoi colleghi ti dicono: ‘Sta di buon animo, Bassilla, nessuno è immortale’.”

Stele