La sezione navale del Museo archeologico nazionale di Aquileia risale alla fine degli anni Settanta del Novecento, quando a nord di una delle gallerie lapidarie furono costruiti nuovi spazi museali per ospitare il cantiere di restauro di una imbarcazione di età romana rinvenuta nei pressi di Monfalcone.
La scoperta e lo scavo dell’imbarcazione nel sito di Villa della Punta, una villa marittima romana affacciata sul Lacus Timavi, vasto specchio lagunare che le fonti antiche collocano tra il fiume Timavo e il mare, a ridosso dell’odierna Monfalcone, si devono all’archeologa Luisa Bertacchi, allora direttrice del Museo archeologico di Aquileia. Del relitto si conserva una chiglia poco profonda, unitaria in tutta la sua lunghezza e buona parte del fasciame, ancora strettamente connesso, costituito da trentatré ordinate e da un paramezzale lungo m 7,30.
L’intervento di recupero e di trasporto dell’imbarcazione ad Aquileia fu straordinario per l’epoca: per il sollevamento fu costruito un telaio metallico rettangolare di oltre dieci metri, che doveva sostenere l’intero scafo dell’imbarcazione, conservato per quasi tutta la sua lunghezza.
Nel 1974 l’imbarcazione viene trasferita al Museo archeologico di Aquileia: tra il 1976 e il 1979 viene costruita una vasca con circuito di riscaldamento per provvedere alle lunghe e complesse operazioni di consolidamento del legno.
Al termine della fase di intervento, la vasca fu svuotata e il medesimo spazio fu adattato a fini espositivi.
La sezione navale è attualmente in fase di ristrutturazione e dovrebbe essere riaperta al pubblico nella prima metà del 2026. Il progetto, avviato nell’inverno 2025, è in avanzata fase di realizzazione e ha previsto la ridefinizione dello spazio espositivo già esistente, che è stato adeguato alle attuali esigenze conservative del relitto e alle necessità di fruizione da parte dei visitatori.
Il progetto ha previsto un lungo e accurato intervento di restauro dell’imbarcazione, ancora in corso di realizzazione, finalizzato a riportare il relitto a una condizione conservativa stabile e controllata.
Il restauro garantirà la corretta conservazione del reperto nel tempo, beneficiando del rinnovato supporto espositivo.
Al termine dell’intervento la sezione espositiva riaprirà al pubblico arricchita anche dal mosaico con delfini proveniente dal sito di Villa della Punta, recentemente sottoposto a restauro grazie al progetto
“Restituzioni. Tesori d’arte restaurati” promosso da Intesa Sanpaolo. Il mosaico, riportato alla bellezza originale, è attualmente esposto al Palazzo delle Esposizioni a Roma nell’ambito della mostra conclusiva del progetto.





